Considerando il posizionamento nel tokonoma

di Paul Goff

Il mio amico inglese Paul Goff, bonsaista appassionato, mette a nostra disposizione un suo articolo pubblicato sul libro di Craig Coussins "Bonsai Master Class" sulla esposizione di un bonsai in un tokonoma. Nell'articolo, particolare attenzione viene data alla scelta della illustrazione nello scroll, in funzione della stagione e del bonsai ed alcune considerazioni sono indubbiamente valide anche per i suiseki. Paul è anche l'autore dei rotoli : egli realizza sia lo scroll sia le illustrazioni, in vari formati, anche per gli appassionati, che così possono scegliere le dimensioni ed i soggetti più opportuni. Oltre che a shikishi, tanzaku e relativi supporti, Paul realizza anche dei veri e propri kakejiku.
Paul pubblicherà presto  un nuovo libro, interamente dedicato alla esposizione nel tokonoma.
(Ringrazio gli amici Paul Goff e Craig Coussins per aver autorizzato la pubblicazione dell'articolo).


Purtroppo, i progetti di Paul si sono spenti con lui, il 10 Novembre 2014. Un improvviso e grave ictus lo ha colto, ancora giovane, ancora pieno di progetti e di idee. Un artista poliedrico, musicista, fotografo e pittore di quella Natura che ritraeva con semplicità e che era la sua Maestra. Mi mancheranno i suoi suggerimenti e le nostre chiacchierate via mail, a me mancherà l'artista, alla sua famiglia mancherà l'uomo. Grazie Paul, ancora grazie.

 

   Considerando il posizionamento nel tokonoma
  Paul Goff
Una singola foglia che cade nel vento e nella pioggia descrive chiaramente l'autunno per questo pino di Scozia.    
   
L'intento principale nella esposizione dei bonsai dovrebbe essere quello di mantenere l'attenzione dello spettatore mentre si  trasmette una assoluta sensazione di armonia. Se più di un oggetto è incluso nella esposizione,  ad es. un bonsai,  un tavolo, piantine di accompagnamento, figurine in bronzo (tenkei) , suiseki, o un kakejiku,  è opportuno che questi oggetti siano collegati l'uno all'altro, e che l'artista li utilizzi in modo minimale per trasmettere la comprensione di un particolare momento, luogo, o stagione in un paesaggio naturale.
 
Sia che l'esposizione avvenga su tavoli da mostra oppure in una alcova da esposizione appositamente disegnata (tokonoma), l'artista deve sviluppare una sorta di sensibilità riguardo spazio, dimensioni e proporzioni tra gli elementi, per garantire il raggiungimento di un ben equilibrato, armonioso quadro vivente che fornisca un messaggio positivo allo spettatore.

Il posizionamento di una tale disposizione deve essere attentamente valutato. In una mostra, gli spazi individuali sono spesso definiti dalle lunghezze di  bacchette  di bambù su un tavolo di altezza conveniente per spettatori in piedi. Un semplice sfondo è essenziale, e lo spazio designato deve essere percepito come una cornice per l'immagine desiderata.
 

L'uso del tokonoma permette all'artista di organizzare la sua esposizione senza distrazioni in una nicchia appositamente costruita. Nella sua costruzione, sono utilizzati colori neutri o di terra  normalmente combinati con legno naturale. Un piccolo tokonoma inferiore a 3 piedi (1 m) di lunghezza può essere alto per permettere la visione in piedi, mentre uno spazio più grande, fino a 10 piedi (31 m) di lunghezza, è in genere più in basso per permettere la contemplazione da seduti.

     

Questo pino di montagna cambia poco durante l'anno, ma con l'impiego di un scroll neutro, lo stato d'animo e la stagione possono essere suggeriti da un utilizzo meditato di illustrazioni.


 
La preoccupazione degli Occidentali per il disordine deve essere evitata a tutti i costi quando si effettua una esposizione artistica. Una più semplice, minimale impostazione, utilizzando tre o meno oggetti, è da preferire. Infatti, alcuni sostengono che, se uno degli oggetti viene rimosso e la storia rimane la stessa, tale oggetto non era essenziale in prima istanza. In altre parole, bonsai con pianta di accompagnamento, bonsai con scroll o bonsai con suiseki, o qualsiasi combinazione di due o tre degli elementi di cui sopra, può essere sufficiente. Il numero limitato di elementi, si spera, stimolerà lo spettatore a livello intellettuale a svelare la rilevanza degli oggetti in termini di associazione, al fine di rivelare l'immagine intesa dall'artista.

Per aiutare l'artista nella trasmissione del proprio messaggio, sarebbe saggio studiare alcune linee guida stabilite. Essere vincolato da rigide e rapide regole sarebbe sciocco, e può comportare la restrizione di una esaltante espressività artistica.

Guardare, ascoltare, ed imparare da esposizioni riuscite e, naturalmente, osservare la nostra più grande maestra, la natura stessa. Quando è posizionato in un ambiente ristretto, un bonsai con qualsiasi accessorio di accompagnamento creerà un certo grado di corrispondenza tra tali elementi. Qui, la pertinenza è di primaria importanza. Se non c'è un'associazione appropriata, non emergerà una composizione unificata di bellezza e armonia. L'opportunità di un momento entusiasmante è quindi perduta. Non è difficile, ma deve essere pensata e progettata bene. Come nel caso di altri compiti connessi con la creazione di un bonsai, la preparazione è di inestimabile valore.
 
La proporzione e la distanza tra gli elementi della esposizione merita importante considerazione al fine di mantenere una unità armoniosa, di unicità, pur creando l'illusione di una grande profondità e spaziosità. Nessuno pezzo dovrebbe dominare la disposizione  ed i movimenti visivi dei singoli pezzi dovrebbero infine concentrare l'attenzione dello spettatore sul centro di un triangolo scaleno che collega i centri visivi del bonsai, scroll, e elementi di accompagnamento. Questi punti del triangolo possono anche essere considerati come rappresentanti il cielo in alto, l'uomo a metà e la terra alla base.
 
Una gelida, fredda luna sullo scroll appeso conferma uno scenario invernale per questa quercia inglese.
 

Questa semplice presentazione
con montagne innevate ed un bucaneve racconta di una fredda giornata verso la fine dell'inverno.
 
Così, quali osservazioni e orientamenti dovremmo considerare? Se si decide di seguire l'esposizione tradizionale giapponese di un bonsai, sarà necessario comprendere le categorie di shin, gyu, e Suu, che significano "formale", "semi-formale" ed "informale". Ogni categoria può essere suddivisa in ulteriori suddivisioni di shin, gyù, e sùu con una conseguente disposizione ben precisa;  ad esempio, shin gyù (un bonsai formale esposto in un modo semi-formale). L'albero, essendo il soggetto chiave nella esposizione, determina lo stile, vale a dire, formale, semi-formale, o informale. Occasioni speciali, momenti di festa o l'accoglienza di un ospite importante possono essere riconosciuti impostando una esposizione formale (shin) nel tokonoma. Un pino eretto formale, un ginepro o un tasso in un vaso rettangolare con lati verticali si considerano appropriati qui, e gli elementi tradizionali che sono adatti anche per l'occasione si possono includere come piantina da accompagnamento, accessorio, o scroll.
Una esposizione semi-formale, o gyù, sarebbe caratteristica di un bonsai informale come suo centro. Questo può essere un albero deciduo o in fiore in un vaso con linee morbide e curve. Il display gyù è ideale per identificare la stagione.

L'informalità della esposizione sùu permette un approccio molto più libero, e può includere un bonsai in stile literati o in stile cascata. Qui, è opportuno esprimere la stagione o semplicemente l'umore e l'atmosfera.

Le considerazioni di base per la definizione di una esposizione individuale  in una mostra o in un tokonoma di solito iniziano partendo da un bonsai, posto al centro, anche se questo non è sempre il caso, in quanto suiseki o kusamono possono spesso essere i soggetti principali. L'artista deve decidere se l'esposizione deve comunicare un'occasione speciale o l'atmosfera di un luogo in un particolare momento del giorno o della stagione. Quando si considera la stagione, idealmente, un sottile accenno di progressione della natura verso la stagione successiva dovrebbe essere incluso. Con la combinazione di non più di tre oggetti, più il potere della suggestione, dovrebbe essere possibile influenzare lo spettatore nella comprensione della vostra intenzione. E' cruciale che, come espositore, si eviti qualsiasi ripetizione in termini di materiali, finiture e colori nel contenuto del vostro arrangiamento. Ad esempio, includere fiori di stella alpina come pianta di accompagnamento in un vaso smaltato in associazione con un bonsai fiorito anch'esso in un vaso smaltato sarebbe considerato inadeguato per due motivi: la ripetizione di contenitori smaltati e la presenza di fiori in due casi.
 
Alla fine dell'inverno, le acque
prodotte dallo scioglimento
delle nevi vengono giù dalle montagne - un accompagnamento perfetto per questo pino mugo.
 
 
Delle colombe nel corteggiamento sullo scroll appeso rafforzano le gioie della primavera per un bonsai di ciliegio in fiore.
 
 
 
 
 
 
       
Un triangolo scaleno dovrebbe collegare i centri visivi tra scroll, bonsai e piantina. Qui, un biancospino comune è accompagnato da una piantina di Partenio ed una sola farfalla sulla pergamena - il perfetto giorno d'estate.
 

 Estate al lago - un ginepro cinese si sporge sul bordo dell'acqua, mentre dell'erba selvatica con le more occupa la riva paludosa. Essendo situato su un supporto in bambù, il tema della riva è accentuato. Sul rotolo, si riconosce un barcaiolo nella nebbia sul lago.

 
Una versione invernale di un olmo inglese sta davanti ad un picco innevato, mentre alcuni bucaneve anticipano giornate più calde. Qui, si può chiaramente vedere come la profondità nella esposizione è creata ponendo la pianta leggermente in avanti rispetto all'oggetto chiave.
 
Sponda di lago autunnale con un larice europeo - lo scroll presuppone un paesaggio collinare subito dopo un acquazzone. La piantina di accompagnamento è un geranio in miniatura.
 

Sul rotolo, un gufo vola davanti ad una luna d'oro; può stare nidificando nella cavità dell' acero campestre. Qui, la piantina  comprende una continuazione di foglie cadute dal bonsai e l'emergere di funghi autunnali su un pezzo del vecchio tronco d'albero.

 

Il tema del sole nascente su una pergamena ed una cicogna come accessorio sarebbero compagni ideali per un bonsai sempreverde eretto formale in una esposizione per il Nuovo Anno.


 
Allo stesso modo, una pianta su roccia come soggetto principale non starebbe bene a fianco di un suiseki come elemento di accompagnamento, o anche accanto ad un dipinto che include un paesaggio montano, a causa della ripetizione di temi. I collegamenti tra i componenti della esposizione si debbono fare in un modo implicitamente sottile, e possono spesso comportare interpretazione intellettuale da parte dello spettatore per rivelare l'immagine. Tornando alla pianta su roccia, la pianta di accompagnamento potrebbe essere una erba alpina con un contenitore totalmente diverso da quella del pezzo centrale, per implicare la posizione di alberi e rocce in alta quota, o anche una figurina di un uccello o un animale che vive in questo ambiente. Il rotolo può essere usato per indicare la stagione incorporando un fiore, erba, un insetto, il sole o la luna, nuvole o nebbia, ma, in ogni caso, non si deve illustrare uno degli elementi già presenti nella esposizione.

Il sole e la luna sono eccellenti indicatori di tempo e di stagione. I giapponesi usano spesso il tema del sorgere del sole per una nuova vita o un nuovo inizio in una esposizione formale di inizio  anno. Il sole visto dietro le nuvole, o attraverso la nebbia, può aiutare con l'ora del giorno, ma si eviti di utilizzare un sole al tramonto in quanto ciò potrebbe comportare la fine di un periodo o una morte. Una luna piena arancione o rosso sangue  (luna settembrina, così come la conosciamo noi) può suggerire tarda estate o autunno.

 

E' naturale aspettarsi che la varietà infinita e le numerose combinazioni di elementi di visualizzazione siano possibili. Pertanto, lo schema qui è semplicistico, ma, spero, possa ispirare gli appassionati ad approfondire il mondo della tradizionale esposizione di bonsai.
 

 

 

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