La XIV Mostra Nazionale Bonsai e Suiseki "Città di Frascati"

di Daniela Schifano

Frascati, 8 - 10 Giugno 2012

La fontana nel cortile del Palazzo Comunale di Frascati accoglie i Visitatori con il suo mascherone in pietra che versa acqua su una cascata di felci lussureggianti. L'architettura di pietra, acqua e vegetazione sembra anticipare lo spettacolo allestito all'interno delle sale del Municipio dai soci del Bonsai Club Castelli Romani, dove per tre giorni i bonsai e i suiseki sono ancora una volta i protagonisti assoluti, dando vita alla quattordicesima edizione della Mostra Nazionale Bonsai e Suiseki "Città di Frascati". Grazie alla ospitalità dell'Amministrazione Comunale, rappresentata nella persona del sindaco Di Tommaso, abbiamo avuto a disposizione anche quest'anno una cornice di eccellenza : la Sala degli Specchi e la Sala Consiliare hanno accolto i 35 bonsai iscritti e le cerimonie di inaugurazione e di premiazione.
     

Come socia del club organizzatore, posso dire che eravamo consci di trovarci davanti ad un impegno oneroso, quello di ripetere il successo della edizione dello scorso anno, ma grazie alla rinnovata presenza di Luciana Queirolo, come giudice della sezione Suiseki, ed alla disponibilità di Lorenzo Agnoletti, come giudice della sezione Bonsai, si è sicuramente proposta la stessa qualità in termini di didattica e di professionalità indiscusse.
Ma per prima cosa ringrazio tutti i soci del Bonsai Club Castelli Romani, che hanno dato il loro contributo nell'organizzazione e nell'allestimento della mostra, e soprattutto il nostro presidente Claudio Cofani, che si è adoperato come non mai per la riuscita della manifestazione.

Il programma della mostra era ricco di proposte : la conferenza di Luca Bragazzi sui rami di sacrificio è stata imperdibile per i bonsaisti, il commento di Lorenzo Agnoletti sui bonsai esposti è stato incentrato non solo sulla qualità della pianta ma su tutti gli elementi della esposizione, dal tavolo al vaso alla pianta di accompagnamento, i suisekisti hanno goduto della disponibilità di Luciana Queirolo, che ha fornito i suoi suggerimenti su pietre che potrebbero diventare suiseki ma soprattutto ha spiegato con dovizia di particolari pregi e difetti delle pietre esposte, nonchè la sua personale interpretazione. Infine, bonsaisti e suisekisti si sono trovati insieme a seguire con interesse la conferenza di Silvia Orsi incentrata sulla preparazione di shitakusa e kusamono.

 
   

Alcuni scorci della Sala degli Specchi

 

Come per le precedenti edizioni, la mostra ha ospitato le personali della Scuola Sogetsu di Ikebana e della Scuola Italiana di Shodo Bokushin, che hanno arricchito le giornate con dimostrazioni e laboratori didattici, ma soprattutto ci hanno dimostrato ancora una volta, sempre che ce ne fosse bisogno, come il personale percorso di ognuno di noi si interseca con quello degli appassionati delle altre arti orientali. 

Così, Luca Ramacciotti, maestro di Ikebana, scrive nel suo blog http://lucaramacciotti.wordpress.com/

 "La perfezione sta nella gioia e nell'amicizia"

... grazie, Luca.

 
 

I suiseki esposti erano nove, di cui uno presentato dal giudice unico Luciana Queirolo, quindi fuori concorso. Luciana ci ha dato la possibilità di portare a valutare le nostre pietre, a sinistra un momento dell'incontro nella Sala Consiliare.

La valutazione di una pietra parte dal materiale, prosegue nella forma, con le infinite suggestioni suggerite dalla pietra, e termina con la progettazione del daiza : Luciana per ogni suiseki ha toccato queste tre tematiche, dandoci preziosi suggerimenti.

La didattica ha poi trovato il suo momento peculiare durante il commento dei suiseki esposti. Luciana ha prima fornito la sua personale interpretazione tecnica ed estetica  di ogni pietra, ha poi coinvolto ogni espositore che è stato chiamato a spiegare le motivazioni delle proprie scelte nella esposizione del suiseki, dal nome poetico all' elemento di accompagnamento. 

Abbiamo così scoperto le storie di queste pietre, le sensazioni che ci hanno donato, il percorso che noi e loro abbiamo fatto insieme, fino all'esposizione in una mostra. Perchè una pietra non è mai solo una pietra, ma è parte di noi, di chi ce l'ha regalata, della giornata in cui l'abbiamo  trovata tra altre mille, delle suggestioni che ci ha regalato e che in una mostra diventano finalmente patrimonio di tutti.
Al prossimo anno !

 I suiseki in mostra ... e le loro storie

 
Luciana Queirolo
 "Il mondo di Frank"
Pietra pozza
California - U.S.A.
Fuori concorso

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Questa pietra fu donata a Luciana Queirolo quattro anni fa da Frank, un suo amico americano in visita con la famiglia in Italia, esperto suisekista. Poichè sapeva di essere malato, Frank aveva voluto intraprendere questo viaggio con la famiglia finchè si sentiva ancora di poterlo fare. In questa occasione, regalò a Luciana questa bellissima pietra, proveniente dal fiume Eel River in California, perchè non sapeva se avrebbe potuto valorizzarla come essa meritava. Luciana accettò il testimone, anzi fece il possibile per portarla in mostra, realizzando a tempo di record il daiza ed esponendola fuori concorso alla mostra A.I.A.S. di Alberobello, nel 2008. Nel "Mondo di Frank'" c'è quindi la pietra, la sua storia, il suo coraggio, il dono, e ... il daiza, che per questo motivo è inserito nel tokonoma.
L'esposizione di Alberobello vedeva la pietra al centro dello spazio espositivo, posizionata sotto un kakejiku raffigurante un fiume dalle rive nebbiose, in cui non c'era una reale separazione tra acqua e vegetazione. Il tutto ben si adattava alla stagione espositiva, l'autunno, e colpiva la continuita tra l'acqua del fiume e l'acqua nella pozza. In estate, questa esposizione non è proponibile : Luciana ha quindi scelto un doban che sistemato all'aperto da alcuni anni sta finalmente acquisendo una buona patina.

 
   

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Daniela Schifano
Bonsai Club Castelli Romani
 "Guardando la cascata a Lushan"
Pietra cascata
Liguria
Premio Targa A.I.A.S. al Miglior Suiseki

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Una buona pietra cascata : il flusso non è frontale ma è laterale, a metà del suo corso fa un salto, poi viene nascosto dalla roccia, aumentandone il mistero. Luciana ha suggerito comunque un miglioramento : in questa posizione la cascata non riappare, ma se si ruotasse leggermente la pietra verso destra, la cascata riapparirebbe in basso, per poi terminare sul daiza. Inoltre, il tanzaku con la piccola libellula non è necessario. Daniela è stata chiamata a illustrare l'esposizione, a partire dal nome poetico : "Ho trovato questa pietra lo scorso anno, quando andando a Sanremo per l'UBI mi fermai in Liguria per due giorni di ricerca. Da allora, la sto preparando per l'esposizione, che vuole essere un omaggio al poeta cinese Li Bai, vissuto nel 700, che ha scritto la poesia 'Guardando la cascata a Lushan'. Anche se non amo utilizzare nomi di località geografiche, perchè impongono una visione esistente, in questo caso ho pensato di poterlo fare, in quanto si tratta di una località lontana e sconosciuta, che anzi ci può far sognare maggiormente. Il poeta Li Bai scrisse la poesia appunto alla vista di questa imponente cascata, quindi ho inserito il netsuke raffigurante un vecchio seduto in contemplazione, collegandomi anche ad una immagine spesso rappresentata nei kakejiku tradizionali giapponesi, che spesso ritraggono un uomo anziano seduto su una roccia in contemplazione di una cascata in lontananza. Mancando la piantina di accompagnamento, il riferimento alla stagione è affidato alla libellula, simbolo estivo e collegato all'acqua."
Daniela ha poi coinvolto l'amico e socio del BCCR Shi-Zhong-Quan, che ben conoscendo la poesia l'ha recitata in cinese, dandoci modo di apprezzarne la musicalità nella sua lingua originale.
Il tavolo è stato realizzato da Sergio Biagi, mentre la libellula è un dipinto originale dell'inglese Paul Goff,  e il netsuke è un dono di Craig Coussins . 

 
 
"Guardando la cascata a Lushan"
di Li Bai (701 – 762)
Dall’Incensiere in pieno sole
s’innalzano vapori purpurei,
di fronte, in lontananza,
la cascata sospesa come un torrente.
Il corso d’acqua volante precipita giù per tremila piedi, come se dal cielo cadesse la Via Lattea.
 

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Cosimo Pepe
Scuola d'Arte Bonsai
"Parlottio serale"
Pietra Oggetto
Liguria
Premio "Bonsai Club Castelli Romani"
 

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Anche Cosimo Pepe è stato chiamato da Luciana Queirolo a parlarci della sua esposizione, caratterizzata da un pietra oggetto dalla interessante texture ma soprattutto da un cucchiaino che ha incuriosito molti : "Questa pietra, da me acquistata tempo fa, mi ha dato da pensare : dapprima ci vedevo una geisha, forse un pò vergognosa della sua attività, ma poi con tempo sempre di più ci vedevo, anche se posizionata nel verso opposto, una vecchia che alla sera, nella intimità della sua cucina, una cucina rustica, di campagna, borbotta tra sè e sè. La luna identifica il momento della giornata, ed il cucchiaino, un oggetto proveniente dalle cose di mia nonna, è riconducibile al luogo, la vecchia cucina. Anche il tavolo, lasciato volutamente un pò grezzo, vuole sottolineare la rusticità dell'ambiente. Mi piace sottolineare che tavolo, shikishi e scroll sono stati realizzati da me."  Luciana ha apprezzato l'entusiasmo del fai-da-te, ha aggiunto che le geishe sono molto orgogliose della loro attività e che il motivo della esposizione, anche se ben rappresentato, non è molto giapponese.

     

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Bonsai Club Castelli Romani
"Spirito immortale"
Pietra Montagna
Liguria
Premio  Targa "Bonsai e Suiseki Magazine"

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Questa pietra racconta una storia di collaborazione e di coesione, e Luciana Queirolo ne ha apprezzato l'estetica, l'esposizione e questo particolare aspetto, che ha fatto di questo suiseki il simbolo del club. Donataci lo scorso anno, a ricordo della piacevole reciproca conoscenza, la pietra è stata affidata per la sua preparazione a Daniela Schifano, che l'ha pulita, ne ha fatto realizzare il daiza dai suoi amici Felice e Fabrizio, ha affidato a Sergio Biagi la realizzazione del tavolo e l'ha presentata a nome del Bonsai Club Castelli Romani alla mostra AIAS 2011 a Firenze. Quale migliore occasione per vederla nuovamente in esposizione, se non la mostra annuale del club ? Il socio Giuseppe Cordone ha completato l'esposizione arricchendola con un suo bonsai di ginepro, mentre il kakejiku non è stato usato, in armonia con gli insegnamenti del maestro giapponese Ando, di cui i soci del club seguono i corsi. Luciana ha detto " Amavo particolarmente questa pietra, quindi sono emozionata nel vederla finalmente come suiseki, con il suo daiza, inserita in una esposizione che la valorizza. Tutto mi parla di vento fresco : il tavolo alto, il ginepro che andrebbe forse ancora pinzato ma sembra comunque anche lui muoversi nella brezza. Bravi !"  

     

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Giuseppe Cordone
Bonsai Club Castelli Romani
"Curiosa attrazione"
Pietra Paesaggio
Cina

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Questa forte pietra presentata come pietra paesaggio ed accompagnata da un tenkei raffigurante una zattera con il barcaiolo, ha suggerito a molti un animale, dal rospo alla tartaruga marina. Luciana ha supportato queste ulteriori interpretazioni, suggerendo di migliorare per prima cosa il daiza, perchè la pietra lo merita.

     

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Filippo Lanfranchi
Associazione Culturale Roma Bonsai
"Pozzo dei desideri"
Pietra Pozza
Liguria
 

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Questa pietra, già vincitrice di alcuni importanti riconoscimenti, come le Menzioni di Merito all'UBI ed alla Mostra dell'Orto Botanico, ha dato vita ad un interessante confronto, che in realtà era già  stato posto in essere sia ad Arco che a Roma, ma ancora prima a Firenze, al congresso AIAS. Secondo Luciana, il posizionamento della pietra non si adatta al concetto di pietra pozza, suggerito dal nome poetico, in quanto sul retro della pietra è presente un fiume che dovrebbe andare davanti. Esteticamente, Filippo la preferisce però così come l'ha sempre posizionata, e Luciana ne conviene, quindi l'unico suggerimento è quello di abbandonare la presentazione come 'pozzo' oppure 'pozza', seguendo la strada suggerita da Felix Rivera a Firenze, che disse che la vedeva come una pietra oggetto, nello specifico un fiore, e che se fosse stata presentata in tale categoria sarebbe stata meritevole di un riconoscimento.Luciana ha anche osservato che il tanzaku raffigurante un sole rosso andrebbe utilizzato nelle esposizioni invernali.

     

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Antonio Marino
Napoli Bonsai Club
"Le dune"
Pietra Paesaggio
Liguria
 

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Questa pietra, che ha sofferto di una posizione troppo in controluce, secondo Luciana vede la sua presentazione ottimale proprio su vassoio e sulla sabbia, mentre se esposta su daiza sarebbe penalizzata. Non condivide però la visione suggerita dal nome poetico, non ravvisando nella estetica e nel colore della pietra un richiamo alle dune del deserto.

     

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Carlo Rocchetti
Bonsai Club Castelli Romani
Pietra Riparo
Liguria
 

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Anche in questo caso Luciana non concorda sulla presentazione come pietra paesaggio, nello specifico come pietra riparo. E' secondo lei una pietra astratta, in cui lo sguardo viene attirato da un agglomerato di materiale più scuro, che sembra emergere dalla pietra. Trattandosi di una astrazione, quindi, ad ognuno di noi, ma soprattutto a Carlo, il gioco affascinante di trovare una similitudine che sia convincente e coinvolgente. Il tavolo va bene come misure ma con la finitura troppo chiara e le troppe venature del legno è completamente sbagliato. 

 

     

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Carlo Scafuri
Napoli Bonsai Club
"Eneepah, l'isola miraggio"
Pietra Isola
Liguria

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Premio U.B.I. 2012 : cosa altro dire ? Questa pietra isola di arenaria, semplice ed elegante, dalla triangolarità perfetta, viene esposta per la prima volta sul suo daiza, utilizzando un tavolo di fortuna, sicuramente non adatto per le gambe troppo forti che non si adattano alla semplicità del suiseki. Luciana ha poco da aggiungere, tranne che per la sua linea essenziale e sobria corre il richio di non essere colta appieno e va sempre esposta con una buona luce che ne esalti la bellezza.

     

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