Eba & Esa Convention 2010

di Felice Colombari e Sandro Tschudin

Zurigo (Svizzera), 11-13 Giugno 2010

Grazie ad una amicizia nata sulle montagne liguri ed alla comune passione per il suiseki, Felice Colombari e Sandro Tschudin hanno scelto di visitare insieme la Convention Eba & Esa, che si è svolta quest'anno in una sede di eccezione, il  Museum für Gestaltung Zürich a Zurigo, che con i suoi ambienti ha fortemente caratterizzato l'annuale mostra delle due associazioni europee. Il Museo del Design è il centro espositivo di tutto ciò che ha a vedere con la "forma" : design, architettura, comunicazione visuale, cultura quotidiana, fotografia e arte. D'altra parte, come si proponevano gli organizzatori, "... non è il nostro obiettivo quello di creare una 'mostra convenzionale'. I Bonsai e i Suiseki verranno presentati in una architettura espositiva insolita, appositamente progettata per mostrare la loro bellezza. I bonsai non saranno disposti sui soliti banconi (e quindi  tutti alla stessa altezza), ma posizionati in modo particolare, individualmente disposti al livello giusto per il visitatore. La mostra sarà illuminata in modo da dare ad ogni bonsai la migliore illuminazione. Per un numero limitato di piante, verrano costruiti degli appositi tokonoma." (tratto dal sito Esa).
Non ci resta che leggere il resoconto di Felice e di Sandro per verificare se gli organizzatori hanno colto questa sfida.


 EBA & ESA Convention 2010


 

"Il luogo era molto suggestivo e l'esposizione sicuramente non convenzionale,  creando un'atmosfera sofisticata sia per i bonsai che per i suiseki.
Questi ultimi erano esposti in una saletta a parte, piuttosto piccola  e con le pareti dipinte di nero. I Suiseki erano disposti su dei piedistalli  di diversa altezza e misura, e nonostante il poco spazio l'insieme era molto suggestivo, perchè la luce accompagnava bene le esposizioni e l'impatto con le pietre era coinvolgente. Il poco spazio, però, non permetteva di allontanarsi alla giusta distanza per ammirare le pietre, così abbiamo avuto la sensazione che il suiseki non fosse la parte fondamentale della mostra Eba/Esa.

   

Alcuni scorci della saletta

La qualità delle pietre e dei daiza era molto varia, come la loro provenienza. Era presente una numerosa rappresentanza del suiseki italiano, costituito dalle pietre liguri e dalla pietra vincitrice del trofeo A.I.A.S. 2009 di Luciana Queirolo, erroneamente definita 'pietra capanna'.
I suiseki dei collezionisti italiani :
   

Angelo Attinà

 

Angelo Attinà

 

Sergio Bassi

         

Amedeo Ducoli

 

Amedeo Ducoli

 

Giuseppe De Vita

   

Giuseppe De Vita

 

Vito Di Venere

 

Ettore Gardini

         
   

Marino Nikpal

 

Claudio Nuti

 

Luciana Queirolo

         
       

Luciana Queirolo

       
 
La pietra cinese di Claudio Nuti, una Sugata-ishi, ha vinto il terzo premio, ma la nostra preferita tra le pietre dei collezionisti italiani è stata la seconda pietra presentata da Luciana Queirolo, una pietra ligure con un daiza molto ben realizzato. Comunque, davanti alle pietre cinesi presenti il sentimento è sempre ambiguo, non essendo mai sicuri della loro naturalità.
   
Una altra pietra che ci è piaciuta molto è la Kinzan-seki presentata da Harald Lehner, una Furuya-ishi che ha vinto il primo premio.   Il secondo premio è stato assegnato ad una pietra nerissima,  di Igor Barta, presidente ESA, una Toyama-ishi molto suggestiva  

L'unica pietra svizzera presentata : 'Verso il cielo', di Enzo Ferrari.
 

Una carrellata fotografica delle altre pietre in mostra :
 
   
   
   
         
   
       
 
All’interno della mostra erano esposte alcune pietre della collezione privata dello svizzero Martin Pauli, pietre molto belle dalle linee semplici ma fortemente evocative nel più puro stile giapponese.
I suoi suiseki hanno una forte personalità. Nere, lisce e poste in daiza  di ottime proporzioni, le pietre della sua collezione sono un bellissimo esempio che cosa vuol dire selezionare pietre preziose e risvegliare il meglio dentro di loro. Questi suiseki vivono !
Nonostante che il contrasto tra gli scaffali bianchi e le pietre nere fosse voluto, l'esposizione mancava un pò di calore (a parte il fatto che fotografare con fondo bianchissimo è difficile…).
 
La collezione di Martin Pauli :
 
   
   
   
 
 
Dedichiamo con piacere un pò di spazio anche ai bonsai, perchè, veramente, c'erano le piante migliori d`Europa. Le immagini parlano da sole :
 
   
   
   
   

 

Saturi di impressioni visuali e pieni di sensazioni un po` miste, abbiamo dedicato il resto della giornata alla scoperta di Zurigo : dopo aver acquistato il pranzo nel ristorante vegetariano « Hiltl »,  ce lo siamo gustato nel Parco dei Tigli, dove c'è solitudine e calma, godendo di una splendida vista sulla città.
Per il caffè siamo scesi al fiume Limmat. Dopo aver visitato un negozio di tè giapponese molto intimo, ci siamo diritti verso il lago di Zurigo con i suoi cigni maestosi, per poi salire fino il museo Rietberg. Dopo l'affollamento del lago, il parco del museo ci riceve con la sua bellezza in perfetto silenzio. Prima abbiamo visitato il piccolo parco bonsai accanto del museo e poi ci siamo goduti la vista attraverso i grandi prati ed gli alberi impressionanti. Le collezioni d`arte giapponese, indiana ed africana è famosissima e merita una visita.
 
Immagini della nostra visita :

   
   

 

Concludendo, lo spirito giapponese ha permeato questa giornata, che ci ha regalato la possibilità di ammirare i migliori bonsai e suiseki d'Europa."

 


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