Mon'yo-seki - Pietra Disegnata (Pattern Stone)
Misure :
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Lunghezza
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7 cm
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Profondità
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5 cm
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Altezza
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⇒
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5 cm
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Provenienza : Savognin (Svizzera)
Daiza: jarrah
Dobutsu-seki - Pietra a forma animale
Misure :
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Lunghezza
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⇒
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7 cm
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Profondità
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⇒
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3 cm
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Altezza
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⇒
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4 cm
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Provenienza : Liguria (Italia)
Daiza : ciliegio
Yamagata-ishi - Pietra Montagna
Misure :
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Lunghezza
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⇒
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13 cm
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Profondità
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⇒
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11 cm
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Altezza
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⇒
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13 cm
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Provenienza : Liguria (Italia)
Daiza : wengè
Yamagata-ishi - Pietra Montagna
Misure :
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Lunghezza
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⇒
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17 cm
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Profondità
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⇒
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16 cm
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Altezza
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⇒
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12 cm
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Provenienza : Cina
Daiza : quercia fumata
Yamagata-ishi - Pietra Montagna
Misure :
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Lunghezza
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⇒
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22 cm
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Profondità
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⇒
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12 cm
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Altezza
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⇒
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7 cm
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Provenienza : Liguria (Italia)
Funagata-ishi - Pietra Barca
Misure :
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Lunghezza
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⇒
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18 cm
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Profondità
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⇒
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4 cm
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Altezza
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⇒
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5,5 cm
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Provenienza : Giappone / Fiume Tama (Tamagawa-ishi)
di Fabrizio Buccini
In questo articolo vorrei dilungarmi un pò di più sulla costruzione del daiza, cercando di dettagliare le varie operazioni e gli attrezzi usati.
La pietra in questione è stata raccolta sull'Appennino ligure, nella zona di Savona, e presenta una colorazione verde che in alcuni punti tende al verde scuro, quasi nero, e rappresenta un buon esempio di "pietra altopiano".
Dimensioni : 9 x 12 x 8 h
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Foto 2
Lo scavo è ultimato
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Foto 3
Prima prova, tutto OK
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Con la rotoraspa applicata al trapano (foto 4) ho rifinito i bordi della tavola dando la giusta inclinazione a quello esterno del daiza e rifinendo il tutto con il Dremel a punta cilindrica con carta vetrata grossa (foto 4,5 e 6).
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Foto 4
Definizione dei bordi del daiza
Rotoraspa applicata al trapano
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Foto 5
Ultimazione del daiza prima della costruzione dei piedini
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Foto 6
Punte con carta vetrata grossa e fine
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Inizio adesso lo studio dei piedini disegnandoli con una matita e posizionandoli nelle zone che la pietra ci indica, cioè nei punti di forza (foto 7 e 8).
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Foto 7 e 8
Scelta della collocazione dei piedini
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Foto 9
Attrezzi usati, daiza grezzo quasi ultimato e bordi arrotondati
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Foto 10
Questa è la forma definitiva che ho deciso di dare alla base
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Foto 11
Adesso inizierà la fase di carteggiatura, verniciatura e lucidatura finale prima che la pietra intraprenda la sua splendida "vita da suiseki".
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Prepariamo le carte vetrate partendo dalla n° 80 a scendere fino alla n° 240 ed oltre.
Iniziare la carteggiatura, in questo caso partendo dalla n°120, visto che è già stato fatto un buon lavoro con il Dremel e le punte in carta vetrata.
Proseguiamo con la n° 150 e per finire con la n°220/240 preoccupandoci di ottenere una superficie liscia quasi da sembrare vetro.
Si procede poi con una leggera passata di lana di acciaio a completare la carteggiatura. Preparare il mordente del colore scelto ed impregnare il daiza a fondo.
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Foto 12
Varie carte vetrate
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Lasciare asciugare e in seguito trattare con lana di acciaio molto fine ed osservare tutti gli eventuali difetti della prima carteggiatura che risulteranno adesso evidenti.
Bisogna ora concentrarsi sulla rimozione dei difetti presenti, iniziando nuovamente dalla carta n° 120 per rendere la superficie perfetta.
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Foto 13
Il daiza alla prima carteggiatura
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Foto 14
Il daiza, il mordente ed i difetti in primo piano
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Foto 15
I difetti sono evidenti e vanno eliminati
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La carteggiatura è una fase importantissima nella costruzione di un daiza e va eseguita con accuratezza cercando di ottenere una superficie priva di imperfezioni e graffi per consentirne poi una perfetta lucidatura. È quindi fondamentale non farsi prendere dalla fretta, ma ripetere più volte, se necessario, le operazioni di carteggiatura. E' evidente che, tra una carteggiatura e l'altra, la base va impregnata con il mordente. Terminata questa fase tinteggiamo definitivamente il daiza rendendo il colore più o meno uniforme.
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Foto 16
Il daiza ultimato prima della lucidatura
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Foto 17
Vernice alla nitro
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Foto 18
Questo è il risultato finale
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Adesso abbiamo il daiza pronto per la lucidatura finale che sarà fatta con vernice alla nitro che deve essere applicata con un pennello morbido, evitando di lasciare sbavature e sgocciolature che risulterebbero troppo evidenti.
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(Pubblicato sui numeri 46 e 47 - 2005 di "Bonsaitalia - ARTE E NATURA")
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di Fabrizio Buccini
Come è ormai consuetudine, continuo anche in questo numero la presentazione di pietre che, raccolte in qualche angolo più o meno remoto di questa nostra splendida Italia, da normalissimi sassi trasformiamo in meravigliosi suiseki. La pietra di cui intendo parlarvi in questo articolo rappresenta un bacino d'acqua ed è stata raccolta in un torrente montano della Liguria.
Nella foto a lato, la pietra, che misura 20 cm di lunghezza, 20 cm di larghezza e 14 cm di altezza, presenta una pulizia ancora approssimativa.
Come molti sanno, questa tipologia di pietra è ricercatissima dai collezionisti, sia perché molto rara, sia perché può essere esposta in primavera-estate su daiza o su suiban.
Inutile dire che entra a pieno titolo nella mia collezione privata, arricchendola e rendendola molto più importante.
Buona caccia a tutti !
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Il daiza appena iniziato. |
Inizio della lavorazione dei piedini.
Il daiza, peraltro, in questo tipo di pietre deve essere molto pìccolo, giusto il sostegno necessario.
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Daiza grezzo |
Pietra con daiza completato e lucidato |
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Retro della pietra.
Possiamo osservare come il fiume, nei secoli,
abbia donato alla pietra una pelle
con una tessitura di una bellezza quasi unica.
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(Pubblicato sul numero 58 - 2007 di "Bonsaitalia - ARTE E NATURA")
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di Fabrizio Buccini
Nell'articolo pubblicato nel numero precedente ho iniziato una serie che ho voluto chiamare " vita da suiseki" : un sasso raccolto in natura, pulizia, costruzione del daiza, esposizione nella propria bacheca e,chissà, in qualche mostra.
Tutto questo perché ritengo importante documentare come, con molta passione, individuati i luoghi di raccolta, tutti possano costruire con un po' di pazienza i daiza alle loro pietre, godendosele poi riposte nelle nicchie espositive create appositamente per loro. In questo numero voglio parlare di una pietra tra le mie preferite, raccolta in un ruscello di montagna.
â–º Il ruscello dove è stata raccolta la pietra dell'articolo
La pietra inizia il proprio percorso da suiseki nel mezzo della mia piccola collezione di bonsai, eccola in bella mostra, coccolata, pulita e tirata a lucido.
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â–º La pietra lago nel giardino di casa mia |
â–ºCostruzione del daiza, peraltro molto semplice vista
la tipologia della pietra e la sua conformazione
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â–º La pietra vista : di fronte, lato sinistro, lato destro e retro
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â–º A San Marino 2004
con un premio dell'E.S.A.
(European Suiseki Association)
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Pubblicato sul numero 44 - 2005 di
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di Fabrizio Buccinihhh
Con questo appuntamento vorrei dare continuità ai precedenti articoli, proseguendo la presentazione di alcune pietre che avranno (spero!) uno splendido avvenire come suiseki.
Ne ho scelte alcune con il daiza appena iniziato, alcune senza ed alcune da rifinire ancora per quanto riguarda la pulizia.
â–º Risultato di una splendida giornata di caccia
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Mi sembrava doveroso iniziare la sequenza fotografica con qualche immagine dei luoghi splendidi che ci forniscono il materiale giusto per coltivare la nostra splendida passione.
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â–º Pietra isola ancora sporca
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â–º Daiza ancora in preparazione
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â–º Daiza prima della finitura finale
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â–º Pietra sporca di fiume
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â–º Guardate la splendida tessitura della pelle
che solo il fiume può donare
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â–º Stessa pietra da diversa angolazione
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â–º |
Pietra con disegni |
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superficiali. |
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Luogo di raccolta: |
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Austria |
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â–º |
Pietra personaggio |
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ancora |
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parzialmente |
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sporca con il |
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daiza in |
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costruzione |
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â–º |
Altra pietra austriaca. |
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"La leonessa riposa" |
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â–º |
Cime in lontananza |
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Piccolo suiseki |
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â–º |
Montagna in lontananza |
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Stile giapponese |
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â–º |
Altopiano ancora da pulire |
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Pubblicato sul numero 57 - 2007 di
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